Inizio di novembre con due solennità importanti

Ognissanti, chiamati alla gloria del paradiso

Venerdì 1 novembre ricorre la grande solennità di Ognissanti È una festa bellissima, che la sapienza della Chiesa pone verso la fine dell’anno liturgico. Il motivo è presto detto il destino di gloria nella beatitudine del paradiso è la vocazione di ogni battezzato, in virtù dell’adozione a figlio di Dio, nel Sangue del Figlio Unigenito. Ecco allora che questa Festa ci ricorda con forza che siamo chiamati al Cielo, all’abbraccio commosso con la SS.ma Trinità, che dall’eternità ci ha voluti amati chiamati a Sé. E sarà anche la comunione definita con tutti coloro che abbiamo amato e che ci hanno preceduto, e la cui storia non è terminata con la morte. È la comunione dei Santi che proclamiamo di credere ogni domenica! La Risurrezione del Signore Gesù illumina dunque la nostra speranza, quella cioè di amare ed essere amati in maniera completa e definitiva.

Commemorazione dei Defunti

Festa di gioia e non di tristezza

Sabato 2 novembre è la festa popolarmente detta “dei morti”, giorno in cui la Chiesa ricorda i Suoi figli che ora vivono oltre la morte fisica. È certamente un
mistero grande, che interpella la nostra fede e che a volte la mette in difficoltà. Tuttavia, nelle promesse del Signore, possiamo trovare quella beata speranza che ci sorregge nei momenti di perdita e nei giorni in cui sperimentino la caducità della vita terrena. È dunque una festa di gioia e non di tristezza, tanto meno di
sciocca paura da esorcizzare con le empie feste che stanno avvelenando la nostra cultura. Guardiamo invece all’aldilà con la fiducia e l’attesa che ci vengono dal Battesimo.