#lodicoalpunto Il coronavirus in casa ha risvegliato la ia fede

Carissimo don Lio ti scrivo qualche riga in merito alla nostra esperienza con il coronavirus, ci ho voluto pensare e attendere un pochino così per riprendere un minimo di lucidità, giusto
per non esagerare. Sono tante le cose che mi vengono in mente, e ti rendo partecipe solo di una minima parte di quelle che mi passano per la testa. La mia prima riflessione è per la nostra parrocchia, sicuramente altri avranno vissuto e magari con esiti ben diversi la nostra esperienza ed a loro va il mio primo pensiero, la mia prima preghiera. Sai perché don? Sul messaggio mi chiedevi cosa ci ha tenuto uniti: nulla, in realtà questo terribile virus ti divide. Divide in casa, così come divide anche nel momento del passaggio quando non si può nemmeno prestare il conforto dell’assistenza ai propri cari che ci stanno lasciando, quando anche nel momento dell’estremo saluto non si poteva nemmeno celebrare un funerale come si deve. C’è chi ha visto portare via in ambulanza marito o moglie e non l’ha più rivisto, terribile. Ecco don che questo virus ti divide, ti divide anche quando hai la fortuna, e sottolineo fortuna, di avere in casa e non in un letto d’ospedale chi ne soffre e come nel nostro caso pure in forma leggera. Non significa sia stato comunque facile, obbligatoriamente deve rimanere isolato, deve avere tutte le cure e le attenzioni del caso per non infettare i congiunti, e chi vive in casa deve prestare mille attenzioni per non infettarsi, sembra facile ma anche questo logora. Le difficoltà organizzative sono molte, ma quelle psicologiche pesano come macigni, ogni giorno, per due settimane preghi e speri che non si arrivi alla necessità del ricovero o peggio. Il più delle volte non sai nemmeno se anche altri della famiglia siano positivi, pertanto anche tra questi va mantenuto un certo isolamento e quando non possibile distanziamento per evitare possibili contagi, ecco che ti ritrovi ulteriormente solo, sembra quasi esagerato, ma è così che l’ho vissuta. È, a prescindere dalla gravità, una dura prova, ma come in tutte le cose si può trovare anche aspetto positivo, il valore della famiglia ne trova ulteriore vigore, riscopri le vere amicizie, trovi l’aiuto di chi in questi momenti ti rimane vicino e sempre disponibile alla parola di conforto. Sono questi i casi in cui riscopri la fede e la preghiera, quando le temevi non tanto perdute ma quantomeno addormentate e che per risvegliarsi forse avevano bisogno di un sonoro ceffone come una prova di sofferenza, seppure non tra le più gravi, e ritrovi una preghiera fata però in modo diverso. In verità ogni giorno un pensiero a Dio l’ho sempre rivolto, ma la frenesia dei nostri tempi sembra non lasciare spazio se non alle priorità lavorative e all’affanno di quelle incombenze quotidiane che tolgono il respiro, così con tutto il tempo che ti ritrovi a disposizione nella forzata quarantena ritorna quel dialogo smarrito, e devo dire che è stato determinante il tuo intervento che con poche e giuste parole mi hai re insegnato a pregare e mi hai fato ricordare gli insegnamenti ricevuti fin da bambino. Tutto questo mi ha avvicinato e incoraggiato a tal punto che mai come in questo periodo mi sono sentito così vicino, protetto e ascoltato da Dio. Mi sembra di tornare quando, poco più che bambino, non avevo alcun dubbio. Quello che spero con tutto il cuore, quello che vorrei per il futuro, è non tornare come prima, non solo io, mi piacerebbe che la nostra comunità ne fosse investita, travolta, da un vento di cambiamento, se quanto succede ci migliorasse anche solo un pochino comunque sarebbe un successo. Quando verrà superato lo vorrei ricordare per bene questo periodo perché qualcosa ci ha pure insegnato, ogni cosa non è scontata, non è dovuta, è un regalo che va apprezzato ogni istante, come una passeggiata, una cena con gli amici, Catene in festa, e perdonami una battuta, soprattutto le tue “luuuunghe” cerimonie per ogni evento che sono da “gustare” ogni istante, ne fanno capire appieno l’importanza, il mistero, la bellezza e la grandezza della nostra religione. Scusami se sono stato prolisso, ma questa è una parte di quello che tenevo dentro e che ho voluto condividere con te per dirti grazie delle tue preghiere, grazie per tutto il faticoso lavoro che quotidianamente svolgi per gli altri, grazie per essere stato vicino a noi e a tutta la bella comunità di Catene. Che il Signore dia a tutti noi la forza di continuare a migliorare le nostre vite e a te, don, di continuare ad essere il nostro Pastore e punto di riferimento.
Un caro saluto.
Andrea

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