Lasciatemi sfogare un moto di ribellione che mi è sorto quando ho letto che le suore andavano via da Catene. Perché? Per decenni sono state il riferimento, il fulcro della comunità; parlo da bambina, da ragazza, da giovane e da donna. Gli attuali settantenni di Catene sono andati all’asilo
“dalle suore”; i loro figli sono andati all’asilo “dalle suore”; i loro nipoti stanno frequentando o si apprestano a frequentare l’asilo “delle suore”. Forse parla la nostalgia dei tempi passati, delle feste, dei tanti lavori fatti insieme, dalla forte amicizia con queste sorelle, madri, sempre partecipi dei
moment più o meno belli delle nostre vite. Dall’articolo del Punto e dalla lettera della Madre Provinciale, non si evidenzia un briciolo di motivazione. Lo so che non si può fare un reset, tornare indietro e lasciare le cose come sono state per quasi settant’anni. Però, per rispetto a tutte le Suore che sono passate a Catene in questi vari decenni, io chiedo: perché?

Cinzia De Pazzi

“Grazie Cinzia per il tuo contributo molto accorato e senz’altro condiviso da molte persone. È però doveroso il rispetto per una decisione che non è nella nostra disponibilità, ma che è interamente nelle mani dell’ordine religioso cui appartengono le nostre suore, decisione che certamente è stata attentamente considerata e guidata dallo Spirito. Seppur con dispiacere, a noi il dovere di accettarla e pregare per le nostre suore dicendo loro tuta la nostra gratitudine per il bene seminato per generazioni e generazioni”.